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Proteine in polvere: cosa sono, come si ottengono e quali scegliere

Scopri cosa sono le proteine in polvere, come si producono dal latte e dalle piante, e le differenze tra proteine isolate, concentrate e idrolizzate.

10/18/20252 min leggere

1) Cos’è una proteina in polvere

Le proteine in polvere sono miscele ricche di proteine ottenute da alimenti naturali (come latte, soia o piselli) e poi disidratate per diventare facili da conservare e utilizzare.
Servono a integrare la dieta, specialmente per chi pratica sport, segue una dieta ipocalorica o ha bisogno di un apporto proteico maggiore.
Si possono sciogliere in acqua, latte o frullati, e rappresentano una fonte comoda e veloce di amminoacidi essenziali, cioè i “mattoni” delle nostre cellule muscolari.

2) Da dove si ricavano
  • Vegetali: soia, pisello, lupino, fava, amaranto e glutine.
    Le proteine vengono estratte dai semi e separate dalla parte fibrosa tramite un processo chimico delicato chiamato precipitazione isoelettrica, che sfrutta il pH per far “scendere” le proteine in soluzione.
    Si ottengono così farine o isolati con purezza fino al 90%.

  • Animali: soprattutto siero di latte, derivato dalla produzione di formaggi.
    Il siero è ricco di sieroproteine, note per il loro alto valore biologico, ossia una composizione di amminoacidi simile a quella dei nostri muscoli.
    È da qui che nascono le famose whey protein.

3) Come si producono le proteine del latte

Il latte viene prima separato in due parti:

  • Cagliata, ricca di caseine (usata per fare formaggi)

  • Siero, da cui si estraggono le sieroproteine

Il siero passa attraverso diversi filtri a membrana, che separano l’acqua dalle proteine secondo la dimensione delle molecole.
Con tecniche più specifiche (ultrafiltrazione e diafiltrazione), si ottengono prodotti sempre più concentrati:

  • WPC (Whey Protein Concentrate) → 35–80% proteina

  • WPI (Whey Protein Isolate) → oltre 90% proteina

Il liquido residuo, detto permeato, viene spesso riutilizzato per produrre lattosio o prebiotici (GOS), riducendo gli sprechi e valorizzando ogni parte del latte.

4) Differenze tra proteine concentrate e isolate

Le proteine del siero di latte si trovano in due principali forme: concentrate (WPC) e isolate (WPI).
Entrambe derivano dallo stesso processo di filtrazione, ma si differenziano per il grado di purezza, il contenuto di lattosio e il tipo di assorbimento.

5. Metodi di lavorazione

Per ottenere una polvere pura e stabile, l’industria utilizza varie tecnologie:

  • Filtrazione a membrana → separa le proteine senza alterarle, mantenendole “vive” e funzionali.

  • Precipitazione isoelettrica → usata per le proteine vegetali, sfrutta il pH per farle separare dal resto.

  • Essiccazione spray-dry → rimuove l’acqua ad alta velocità, ottenendo una polvere fine e conservabile.

  • Trattamenti termici controllati → come la pastorizzazione o la uperizzazione, che assicurano igiene e sicurezza senza danneggiare le proteine.

6) Conclusioni e utilizzo negli integratori

Le proteine in polvere sono una risorsa nutrizionale pratica e sicura, ricavata da alimenti naturali come latte, soia o pisello.
Non sono “chimiche”, ma semplicemente proteine concentrate attraverso processi tecnologici che eliminano acqua e impurità, mantenendo intatti i valori nutrizionali.

La scelta del tipo di proteina dipende dalle proprie esigenze:

  • WPC (concentrate) → perfette per chi cerca un prodotto equilibrato, più cremoso e saziante, adatto anche per frullati e colazioni.

  • WPI (isolate) → ideali per chi si allena intensamente o è intollerante al lattosio, grazie all’elevata purezza e alla rapidità di assorbimento.

In entrambi i casi, è importante ricordare che le proteine in polvere non sostituiscono una dieta varia, ma la completano.
Se usate con equilibrio — ad esempio dopo l’allenamento o quando l’alimentazione quotidiana non basta — possono aiutare a raggiungere il fabbisogno proteico e favorire il recupero muscolare.